Peter Mc Lane nasce a Chamonix (Francia) il 13 dicembre del 1945.
Al suo attivoÊ: 25 anni di musica, 10 anni in ufficio di creazione numerica.
Peter Mc Lane appassionato di automobili antiche. Il suo sognoÊ: xk120, tr3.
Attualmente, dopo 20anni di show-business, egli scopre la tecnica digitale con le sue applicazioni,
e si dedica ormai alla pittura digitale sin dal 1992. Egli lavora con il Mac G4 384 MM.
AllĠalba del terzo millennio, il Mc Lane dichiara, con umorismo, " io non sono in anticipo,
ma semplicemente in orario". Gi nel 1986, Peter McLane realizza immagini di sintesi
per grande aziende (pubblicit, cinema, show-business, tecnica aerospaziale).
Egli partecipa al restauro di autocromi dellĠinizio secolo, realizzati dai Fratelli Lumire.
Poi, in collaborazione con unĠquipe canadese, Imapro a Ottawa,
Peter si lancia nella ricerca, affronta i bug informatici, e partecipa allo sviluppo di nuovi software
e unit periferiche per immagini sempre pi complesse. La sua tecnica originale non pu
venir ricollegata a nessun altra, ma lĠartista confessa il suo profondo rispetto per la pittura
tradizionale, culla della sua cultura. I suoi maestri sono surrealisti e la sua opera dimostra lĠinflusso
di alcuni di loro come Hieronymus Bosch, Tanguy, Dali, Max Ernst...
AllĠinizio degli anni 90, Peter scopre un software al servizio della creazione artistica pura.
Lo shock brutale, anzi violento. Il pittore ha finalmente trovato lo strumento al servizio della sua fantasia.
Dal 1994, egli esplode nel mondo tuttĠintero. Che straordinaria e folgorante ascesa, in cui lo spirito creativo rimane in primo piano,
anche se servito dal nuovo strumento informatico ! Pittore surrealistico, Peter pensa in megabit e dipinge in pixel.
I suoi strumenti : il computer, la tavolozza grafica, lo stylus. La sua telaÊ: lo schermo catodico su cui egli crea la propria fantasia,
su cui le sue opere scorrono e si urtano. Il pittore allora lietissimo di aver finalmente scoperto
la pittura che non viene mai seccaÉ Ispirato dal suo tempo, artista a pieno titolo, il Mc Lane si libera e fissa le sue opere nel momento chĠegli sceglie.
Egli sicuro che Van Gogh, Dali, Picasso "dipingerebbero" oggi allĠora del numerico,
quindi ha addomesticato il nuovo strumento per farne sorgere della materia laddove essa non esiste
Gli strumenti : un computer potentissimo, uno schermo 24', uno stylus a pressione, una tavola grafica, uno shooter numerico 8K, dei softwareÊ
: essenzialmente Painter e accessoriamente Photoshop, in uscita : shoot ekta 4 x 5' H.D. 8K su tela e Velin d'Arches (A0),
Symbolic Sciences output su ampio supporto Kodak (1,25m) CD. A partire da uno schermo bianco, il pittore
seleziona il colore sul suo tavolozzo fra 16 milioni di sfumatureÊ; egli sceglie la spazzola, la dimensione della spazzola,
la pittura a olio, acrilica o lĠaerografo ecc... a sua disposizione nel software. Poi, egli schizza la sua creazione
con lo stylus electronico con la gestualit del pittore. "Non ho mai usato un mouse, sin dai miei primi lavori nel 1985" egli dichiara.
Non ha quasi mai usato perfino unĠimmagine digitata. "Non ho bisogno di immagini gi fatte, io ne creo tanti e in
alta definizione nei miei sogni, mi resta solo a restituirle sullo schermo. In questo, il mio metodo non diverso da quello
dei pittori antichi". Penso poter affermare che, mentre ho visitato la sua galleria, egli mi ha proprio convinta. "Il computer lo strumento
che permette il grande viaggio nel mondo virtuale, "si entra" nellĠopera". Si pu parlare di interattivit possibile tra lo spettatore e la creazione.
Prima del computer, lo spettatore era statico davanti ad un quadro ; certe volte, egli poteva girare attorno o toccare unĠopera concettuale o una scultura.
Ora, egli pu visitare lĠopera digitale ÇÊdallĠinternoÊÈ quando essa si trova sul suo supporto naturaleÊ: lo schermo.
Dimostrazione fatta dallĠartista che, zumando sulle diverse parti della sua creazione, mi fa scoprire il particolare,
la ÇÊmateriaÊÈ, come io non li avevo visti. Questo ci promette un viaggio fantastico e unĠentrata in argomento appassionante
in ci che prefigura gi lĠarte del XXIesimo secolo. Brano di unĠintervista di de Clara Bell, giornalista (New York)k 1997).